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Garante Concorrenza: parere su riforma dei spl
» 10.01.2007
In sintesi e nel merito, rinviando alla lettura del documento allegato, l’Autorità evidenzia:
a) come le distorsioni applicative da parte degli enti locali nel ricorso all’in-house procurement siano eccessivamente frequenti,
b) come distorsivi sono anche i processi di fusione/incorporazione tra società pubbliche, che determinano un "allentamento" del legame di controllo tra enti locali e impresa;
c) il conflitto di interessi tra soggetto di regolazione e controllo e soggetto gestore in-house, e come tale conflitto sussista anche nelle società miste, che opportunamente quindi il ddl Lanzillotta considera residuali;
In tali premesse, l’Autorità suggerisce al legislatore di definire in maniera più dettagliata la legislazione applicabile, al fine di limitare le distorsioni, e comunque prevedere espressamente che l’in-house sia soluzione effettivamente sussidiaria rispetto al ricorso al mercato; l’Autorità rileva anche come, in assenza di un quadro concorrenziale che dia al mercato regole di trasparenza dei prezzi e di qualità dei servizi, risulti necessario individuare organi di regolazione indipendenti caratterizzati da un elevato livello di specializzazione e raccomanda una determinazione stringente della fase transitoria
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